“Nude emozioni”, poesie dell’anima
Anna Mozzi introduce i temi dell’amore, del tempo, della morte, di Dio, rispetto ai quali illusione e speranza si confondono dinanzi alla viltà della morte
di Fabio Gaudiosi
È questa la poesia con
cui si apre il libro “Nude Emozioni”, scritto dall’autrice Anna Mozzi ed edito
da Apeiron (16,50 euro). Leggendo questi versi, si ha quasi la sensazione di
essere ospitati dall’anima della Mozzi, appena squarciata dalla sconvolgente
morte del padre, di fonte alla quale l’autrice ha trovato nella poesia l’àncora
alla quale aggrapparsi per evitare di annegare; questi versi infatti sono stati
composti quando l’autrice aveva soli sedici anni, due anni dopo il lutto. Sono
poesie a versi liberi, senza rime e con figure retoriche semplici, sparse con
disinvoltura e senza artificio. “Nude emozioni” è un percorso che l’autrice ha
dovuto necessariamente svolgere, quasi una corsa verso se stessa, dove in ogni
verso si percepisce l’affanno di un’adolescenza improvvisamente privata della
propria guida. Un percorso di crescita, dove con violenza la Mozzi introduce
temi come quello dell’amore, del tempo, di Dio, rispetto ai quali illusione e
speranza si confondono dinanzi alla viltà della morte.
Quello in cui si sente
di vivere l’autrice è un mondo finto, costantemente illuminato da maschere che
ciascuno indossa poiché “la nostra vita è sempre un carnevale”, dove coriandoli
e stelle filanti oscurano “i nostri volti spenti per la malinconia”. Un mondo
che non ha il tempo di accettare coloro che si fermano, un mondo che “vuol
dimenticare i guai”, costringendo l’uomo in una marcia di felicità, dietro la
quale c’è solo angoscia.
Dunque, costretta dalla finzione di una realtà a cui si sente ancorata solo dal sapore dei ricordi, l’autrice tende spesso nei suoi versi ad indagare del suo rapporto con Dio, alla ricerca di una verità che possa restituire senso ad una vita divenuta solo un’addizione di giorni, mesi e anni. In “cerco Dio”, si vede proprio questo, il disperato tentativo di aggrapparsi ad “un sorriso, uno sguardo, una carezza” che possa restituirle quanto chiesto, un Dio che possa rispondere ai suoi perché, al fine di disincagliarsi dal cerchio di una vita che la costringe sempre nello stesso vortice di angoscia. È qui che reputo rilevante sottolineare l’elegante arte dei mandala, consistente nel ricreare forme e colori con gusti psichedelici e contemplativi, ideati dall’artista Francesca Bartalini Waudby e inseriti prima di ogni poesia, riuscendo nella difficile missione di dare un’immagine alle tempeste interiori della Mozzi, con segmenti e linee che sembrano tracciare dinanzi agli occhi del lettore, la strada da seguire per la comprensione delle sue parole.
Nella lettura si
percepisce con violenza il dolore della solitudine, dell’abbandono e della
tristezza, ma anche la rincorsa verso qualcosa di autentico, che possa
finalmente scacciare quell’ipocrisia da cui l’autrice si sente circondata,
consentendole di non far spegnere mai la candela, seppur flebile, della propria
vita. I versi della Mozzi restituiscono, anche grazie al lavoro della Waudby,
immagini fatte di parole, colori e musiche, trasportando il lettore, prima con
delicatezza e poi con incontenibile forza, nel vortice di emozioni che
l’autrice ha vissuto.
Nelle ultime pagine del
libro si troverà una postilla, commovente testimonianza dell’autrice, che
consentirà al lettore di comprendere la storia che si nasconde dietro ogni
verso.
“Nude Emozioni” è un
cammino catartico, al termine del quale sembrerà di aver vissuto un’altra vita,
intrisa di dolore ma cosparsa di semi di rinascita.
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