"IN NOME DEL PADRE" di Massimiliano Amatucci

di Federica Brosca

In nome del Padre è un romanzo scritto da Massimiliano Amatucci, edito da Kairòs Edizioni. Un interessante thriller sulla lotta fra religioni, in particolar modo tra la fede cristiana e l’integralismo islamico. Tematica profondamente attuale che, però, viene raccontata attraverso una visione laica del bene e del male. Una prospettiva imparziale, volta a trasferire ai lettori anche l’altro punto di vista, quello dei “cattivi”, per ricordarci che – anche se in maniera differente – agiamo tutti per conto di un Dio.

Una travolgente spy story, attorno alla quale ruota una vicenda che si sviluppa fra Napoli, Londra e Parigi. Un uomo e una donna, uniti dal destino, dovranno sventare un attentato terroristico. Dall’altro lato tre uomini arabi, spinti da motivazioni inizialmente diverse ma accomunate da un principio religioso, sperano di compiere una missione importante.

In questo particolare momento storico, quella dell’autore è un’azione coraggiosa. Pensare di mettere in discussione la visione occidentale, raccontando quelle che potrebbero essere le motivazioni che spingono un islamista ad uccidere migliaia di persone, è senza dubbio una scelta pericolosa.

Pur rappresentando un rischio, però, il lavoro compiuto da Amatucci è assolutamente apprezzabile. È necessario, di tanto in tanto, che qualcuno ci aiuti a mantenere la mente aperta e ad indossare i panni dell’altro. Non per accettarne le ragioni, ma unicamente per comprenderle. È questa l’operazione fatta dall’autore: aver analizzato in maniera neutrale diverse versioni di un problema comune che appartiene oggi alla nostra società.

Siamo spesso abituati a considerare soltanto una faccia della medaglia, ma tutto ciò che siamo, ciò in cui crediamo, probabilmente sarebbe diverso se solo fossimo nati in un altro luogo. I nostri ideali, i nostri principi, sarebbero allora meno legittimi? Chi può stabilire cosa è davvero giusto e cosa non lo è?

L’intento del libro, però, non è certo quello sminuire il mare di vittime sacrificate a causa di questa guerra, giustificando la logica di entrambe le parti. Al contrario, fra le righe è insito un messaggio di speranza nel cambiamento. Comprendere il punto di vista contrario significa prendere atto che l’altro esiste. È da questo punto di partenza che è possibile cominciare a concepire il rispetto per la diversità.

Argomenti importanti che l’autore ha inserito all’interno di una trama interessante e coinvolgente. Un racconto che ha il sapore dei polizieschi di un tempo, quelli fatti di missioni segrete, neonati abbandonati in cesti fuori dalle chiese e agenti speciali che si intrufolano di nascosto nelle camere d’albergo dei propri nemici. Uno stile quasi fumettistico che, tuttavia, torna più che reale nel descrivere i momenti di tortura, il sangue e il dolore.

Non è ovviamente un caso che in copertina vi sia raffigurato l’Arco della fraternità di Parigi, simbolo di speranza e umanità. In nome del Padre significa In nome di Dio, qualunque esso sia. Un libro contro ogni forma di integralismo religioso, di estremismo mentale e di violenza.


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