L'omaggio a Tina Pica con una mostra ai Quartieri Spagnoli nel cinquantenario della scomparsa
Servizio
di Paola de Ciuceis
Napoli - Esile nel fisico ma possente nella voce,
robusta e cavernosa, Tina Pica e il suo impegno di caratterista tra cinema e
teatro al fianco di Eduardo De Filippo, Vittorio De Sica, Totò e tanti alri, rivive
– a cinquant’anni dalla scomparsa - in “TINA PICA 1884-1968”, una mostra a cura di Giulio Baffi
completata dal docufilm di Lucilla Parlato e Federico Hermann “Fratello
ricordati di Tina Pica”.
Una proposta
del Napoli Teatro Festival Italia diretto da Ruggero Cappuccio negli spazi di
Quartieri Airots ovvero, l’antica Chiesa dei 63 Sacerdoti che riapre per
l’occasione in via Carlo De Cesare 30 ai Quartieri Spagnoli dove si inaugura
oggi (ore 18) e resta in esposizione sino al prossimo 8 luglio. Un allestimento
che ne tratteggia l’alto profilo artistico, la personalità forte, quel suo
inconfondibile linguaggio e ne ripercorre il cammino che, con quel suo stile
unico, la vide apprezzata dal pubblico e dai colleghi e non solo attrice
accanto ai maggiori attori del suo tempo ma anche capocomico; e conduce lo
spettatore tra oggetti e memorie appartenutele: dal lungo bocchino di bachelite
con l’immancabile portasigarette agli oggetti da toletta passando per i suoi
amati cappellini, gli occhiali di “Don Anselmo Tartaglia” appartenuti al padre
Giuseppe Pica – che ai primi del Novecento fu tra i più apprezzati interpreti
della maschera napoletana balbuziente e pasticciona – il Nastro d’Argento che,
nel 1955, ottenne come migliore attrice non protagonista in “Pane, amore e
gelosia” diretta da Luigi Comencini. “Nella Smorfia
napoletana alla chiesa è attribuito il numero 84 , Tina Pica è nata nel
1884 ed è morta a 84 anni... così, racconta l curatore Giulio Baffi, ho voluto
costruire questo percorso dedicato a Tina Pica attraverso 84 testimonianze, tra
fotografie “di famiglia”, immagini dai set cinematografici, ritratti,
locandine, articoli, copioni, oggetti appartenuti alla grande, popolare ed
amata donna-personaggio. Materiali messi a disposizione dai nipoti Franco e
Francesco Pica, da Gioconda Marinelli, dall’Archivio del Teatro Diana, dalla
Libreria del cinema e del teatro di Napoli e da tanti altri collezionisti cui
va il mio ringraziamento”. Per l’organizzazione di Vesuvioteatro.org, con il
coordinamento di Angioletta Delli Paoli, le ricerche di Velia Basso e la
collaborazione all’allestimento di Sara Palmieri e Laura Simonet, la mostra è
occasione anche della presentazione – in anteprima assoluta – del docufilm
“Fratello ricordati di Tina Pica” di Lucilla Parlato e Federico Hermann che,
prodotto da Identità Insorgenti, contribuisce all’omaggio attraverso alcune
testimonianze, tra cui quelle di Mario Franco, Ruggero Cappuccio, dei nipoti
attori e dello stesso Giulio Baffi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Commenti
Posta un commento