"Quando la terra chiama" di Alessandra Laricchia
di Pino Cotarelli
L’autrice, nel suo bel libro
dal titolo “Quando la
terra chiama”, edito da Armando Curcio
editore (pp. 310, euro 14,90), racconta come la vita di Guya, donna della
media/alta borghesia napoletana, nel pieno della carriera diplomatica, acquisita
dopo intensi studi, seguendo un modello di vita desiderato, ancorché
convenzionale, possa essere sovvertita, sconvolta, dopo un viaggio in Africa (Namibia).
In premessa la “premonizione” di Guya bambina, che invita il padre a nuotare al
largo per raggiungere l’orizzonte e alla risposta del padre «Laggiù c’è l’Africa»,
risponde senza tentennamenti: «Andiamoci allora!»; è quello forse l’inizio di
una viscerale passione per una terra che non l’abbandonerà mai. Da Davide, conosciuto
ad una mostra fotografica, divenuto il fidanzato e poi il marito, fotoreporter perfezionista,
col pallino delle foto su soggetti originali, situazioni e scenari suggestivi possibilmente
vergini, parte la proposta di un viaggio nella terra da lei sconosciuta, la Namibia.
Una vacanza lontana dalle comodità, dalle omologazioni, dall’impatto iniziale
violento, che prima sconcerta, poi affascina, rapisce, con i suoi ritmi naturali
e gli scenari inconsueti.
Un ambiente dove Davide potrà dar sfogo alle sue passioni da fotoreporter
naturalista, una esperienza borderline che Guya accetta inizialmente per
condividere la passione di Davide, ma della quale non potrà che subirne il
fascino. I due attraversano con una jeep battezzata “Lumachina” e con voli su
aerei guidati da improbabili piloti, distese di deserto, zone fertili, luoghi
impervi, dove animali di ogni specie convivono liberamente; incontrano tribù
che vivono di pastorizia, di agricoltura, ne apprendono usi e costumi tribali. Un
mese a diretto contatto con la natura, in una dimensione scandita dal ritmo
naturale e il difficile distacco da quella terra, per far rientro a Bruxelles.
Un ritorno alla normale vita convenzionale e alla routine lavorativa di
sempre. La novità della promessa di matrimonio fatta da Davide durante il
soggiorno in Africa, richiede l’organizzazione di un bel matrimonio a cui partecipano
parenti, amici, fra cui l’amica confidente Carola che, al
bisogno, riesce a dare sempre consigli disinteressati ma impraticabili. Segue il viaggio di nozze con
ritorno in Africa e spostamento in zone interne con monomotore battezzato
“Zanzara”, pilotato da Wolf Lupo, strano, ma bravo pilota.
La coppia ritrova Paolo e Laura, già conosciuti
nel viaggio precedente, da cui parte la proposta di entrare in società in un progetto
di gestione di un “Lodge” da costruire nella zona più remota della Namibia: il
Caprivi. Davide e Goya però prendono tempo per una decisione anche se la cosa li
intriga molto.
Ѐ piacevole il rientro a Bruxelles con la novità
di un possibile futuro nella terra amata, anche se sono molti gli interrogativi
e i dubbi per una scelta da fare al buio. La decisione arriverà e li proietterà
nella nuova avventura in cui, nonostante i molti rischi, è preponderante il desiderio
di provarci.
Una storia che riserva ai protagonisti ancora
molti risvolti, all’orizzonte infatti, non ci saranno solo fantastiche esperienze
e un bel progetto che si realizzerà con lavoro e sacrificio, seguiranno anche vicende
come una morte
improvvisa, una crisi esistenziale che porterà Goya alla scoperta di un sé tenuto silente per troppi anni, che rimetterà
in discussione, ancora una volta, tutta la sua esistenza, inducendola a scelte
difficili.
Un libro in cui l’autrice, Alessandra Laricchia, con
una scrittura
scorrevole ed immediata, oltre a porgere in maniera leggera e appassionata, la
bella e coinvolgente storia, riesce a far rivivere, attraverso le minuziose e puntuali descrizioni:
le sensazioni
provate nell’osservare la savana di giorno e le costellazioni di notte, i
pericoli corsi, le minacce dei bracconieri, gli scenari magici, le tribù
incontrate, le personeegli animali a cui ci si affeziona in maniera speciale.
Alessandra Laricchia ha fatto dell’Africa la sua scelta d’amore e vive
per parte dell’anno in Namibia. Nata a Napoli, dopo gli studi diplomatici e il
giornalismo, ha deciso di dedicarsi all’Africa fondando l’associazione Café
Africa e il blog http: //www.cafeafrica.it, con l’obiettivo di diffondere la
conoscenza del continente combattendo gli stereotipi negativi.
In seguito, è divenuta guida safari in Namibia e travel-consultant per
l’Africa australe.
Da tutte queste e altre esperienze, è nato questo suo primo romanzo.
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